Aprire una bottiglia, versare il vino nel calice e sentire subito il profumo dell’erba umida su cui poggiano i piedi, del vento che accarezza i vigneti delle colline UNESCO di Tarzo e Monfumo, degli ultimi raggi di sole che sanno ancora scaldare la pelle. Questo è Miraisa.

 

 
 
 

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